Second lockdown in Barra

Un viaggio nella vita forzatamente ordinaria a seguito del secondo lockdown annunciato il 16 novembre 2020. Il bianco e nero assottiglia e mette sullo stesso piano qualsiasi condizione meteorologica, che rifletteva in pieno la vita di quei giorni. Si parte dalle prime foto, scattate all'interno dello stabile, dove la luce di un cielo minaccioso, e memoria dei tempi che furono, penetra all'interno dei finestroni della scalinata, regalando una luce irreale. Si prosegue poi per le strade del quartiere, nelle strade principali, mentre il tempo cambia, passando dal grigio di un giorno di pioggia, a delle raffiche di vento freddo, che muovono ogni cosa. Dalle foglie degli alberi, ai ricordi, che in questa situazione sembrano disperdersi nei punti più remoti. Qualche scatto anche ai murales di Jorit che svettano sotto un cielo incerto, all'uscita della stazione di Barra, per poi passare alla solitudine di una panchina in una piazza deserta. Infine, qualche scatto va anche al parco ATAN, cornice di ricordi sia dell'infanzia, sia dell'adolescenza, in cui la scritta Macerie resti, troneggia ancora sotto quelle finestre scalcinate di vecchi scantinati, sbiadita dal tempo. E qualche giorno dopo, arriva il sole, che forse potrebbe mettere in ordine le cose, ma in realtà amplifica la monotonia di un caffè d'asporto in monouso, e l'impossibilità di vagare oltre i propri confini. Arriva la sera, e la sensazione di un vero domani, è ancora lontana.

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